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martedì, ottobre 31, 2006

"Susses oder saures ?"

Museo delle streghe - Salem - MA
Cavolo!
Pensavo che qui (Monaco) non fosse tanto sentito Halloween ed invece mi devo ricredere.

Eravamo a casa, poco prima di uscire per cena, quando 2 "streghette" hanno
suonato alla porta con la fatidica frase "Susses oder saures ?".

Ci hanno preso in contropiede, proprio non ce lo aspettavamo...
Mica avremmo potuto dare loro le uniche caramelle rinvenute nella ciotola e li da non si sa quanto tempo!!
Ho tentato di chiedere lo "scherzetto", ma non erano preparate neppure loro a ricevere una risposta simile..

Sara' per l'anno prossimo, quando ci organizzeremo un meglio anche noi.

Ad essere sincera, lo scorso anno mi ero organizzata con tanto di zucca scavata e posta sul balcone, ed un sacco di caramelle / cioccolatini.
Ma nessuno e' venuto a bussare... !

Per ora, cercate di accontentarvi della foto, scattata a Salem (MA) durante le ferie di quest'anno.
Viene direttamente dal "Museo delle Streghe"...
All'anno prossimo!

Un po' qua ... und ein bischen dort

lunedì, ottobre 30, 2006

Zwetschgendatschi - A Bavarian Plum Delicacy for Dessert

Zwetschgendatschi
Zwetschgendatschi
Quella che riporto e' una versione di una tipica ricetta bavarese.
Non nascondo che ogni famiglia ha i suoi ingredienti segreti, le sue dosi rivisitate ed i suoi libri di cucina ben nascosti da occhi indiscreti...

Al contrario di molti dolci di qui questa torta, presa al "naturale e senza accompagnamento", non e' tremendamente dolce - talvolta stucchevole - come quelle che ho provato sino ad ora.
Questa Zwetschgendatschi ha la pasta quasi insipida, ancora meno di una nostra Torta Margherita..!

Basti pensare che QUI a Monaco, per la stragrande maggioranza, le torte - ma quasi tutti i dolci in genere - sono cosi' tanto zuccherate che non mi viene neppure la tentazione di assaggiarle.
Il loro aspetto e' ben lontano dai nostri canoni: alte quasi un palmo, glassate, farcite con strati di crema e marmellata... buone alla vista ma... bleahhhh al gusto (almeno per quel che mi riguarda).


Al momento l'ho solamente assaggiata, cerchero' di riprodurla nella mia cucina in seguito.

Il nome Zwetschgendatschi altri non e' che la forma dialetto-bavarese di "Torta di Prugne".

“Zwetschge” significa prugna ma l’origine del termine „Datschi“ non è ancora ben chiara.
Una teoria, per esempio, lo riconduce all’espressione della Germania del sud „datschen“, che significa schiacciare, appiattire.


Ecco la preparazione, cercando di farne la miglior traduzione possibile:

  • 120g burro
  • 60g zucchero
  • 2.5 ml vanigla (o zucchero vaniglinato)
  • 1 uovo
  • un pizzico di sale (solo se si usa il burro non salato)
  • 5 ml scorza di limone
  • 15 ml crema acida (sour cream)
  • 200 g farina
  • 5 ml lievito
  • 500 g prugne

Per l' "accompagnamento", e quindi per i piu' golosi, la cremina accompagnatoria:

  • 90 g burro
  • 75 g farina
  • 70 g zucchero
  • 2.5 ml cannella

1. In un grosso contenitore, sbattere il burro e farlo divenire crema, aggiungere lo zucchero (e la vaniglia), l'uovo, il pizzico di sale, la scorza del limone e la crema acida.
Unire il lievito alla farina ed unire il risultato al composto.

2. Snocciolare le prugne, tagliandole a metà o in terzi.
Ungere la tortiera e travasare la pasta.
Spargere le prugne sopra la pasta, con la pelle posizionata all'esterno.
Se le prugne dovessero essere un poco acide, spruzzarle leggermente con lo zucchero.

3. per fare una guarnizione (facoltativo): sbattere il burro, aggiungere la farina, lo zucchero e la cannella. Spruzzare sopra le prugne.

3.5 E' possibile, prima di infornare, bagnare il top (prugne) con del rum o una
spolverata di cannella.

4. Cuocere per 30-45 minuti a 190C in forno caldo, facendo attenzione a non bruciare la copertura ;)

5. Servire con l'eventuale crema appena preparata.

La specialità risulta particolarmente delicata se servita calda con panna montata e un bel bicchiere di latte freddo.

PS: Con lo stesso preparato e' possibile anche preparare dei biscotti, basta di mezzare le quantita'.


Un po' qua ... und ein bischen dort

domenica, ottobre 29, 2006

Dolcetto della Fortuna


Questo post e' dedicato ad un mio vecchio amico che ha deciso di dare una svolta alla sua vita.

Dopo tanti anni di studio, di dedizione alle finalita' da lui prescelte anni fa, ha deciso di lasciare l'Italia per una localita' lontana.
Ho quindi preso un "Dolcetto della fortuna" e glielo voglio dedicare.

Ecco quanto il messaggi dice:

"Nach dem Essen solist du stehen
oder tausend Schritte gehen"

"An apple a day
keeps the doctor away"
(non c'era di meglio, sorry)
Quindi.. poche parole (come sempre del resto) se non un "in culo alla balena" e.. fatti sentire ogni tanto (se ti riesce)


Un po' qua ... und ein bischen dort

sabato, ottobre 28, 2006

Hawaii....

No, non temete

Non partiro' per questa localita' remota, anche se potrei avere la valigia pronta in un battibaleno!

Parlando con Francesca, la mia collega, ho constatato che e' restata senza parole quando le ho elencato alcune delle specialita' culinarie piu' in voga al di la' (o al di qua? dipende dai punti di vista..) delle Alpi, e di cui i cuochi ne vanno decisamente fieri.

Tra queste tipiche specialita', alcune ricordano la ben nota la localita' inserita nell'oggetto del post: HAWAII , che conduce inevitabilmente ad ANANAS.

Se ci si ricollega al mio post precedente ed al mio beveraggio di pinacolada, si puo' solamente supporre perche' i tedeschi li adorino (gli ananas, intendo), mettendoli come ingrediente OVUNQUE gli capiti.

Con la loro panza a mo' di barile pieno di birra, magari pensano che con un po' di ananas, questa possa scomparire e, dall'altro lato, tentano di assumono vitamine e, allo stesso tempo, fanno consumo di frutta.

Certo che, per noi italiani, ordinare una meravigliosa "pizza hawaii" possa fare un certo senso.
Soprattutto se facciamo in modo di non intercettare gli sguardi diabolici che ci caccia il pizzaiolo, sperando che non sia proprio DOC, e se cerchiamo di non essere allontanati dal locale come blasfemi!

Ma qui e' normale, si trova in ogni luogo, anche surgelata ed il mitico "Dr. Oetker" ne e' una prova (cercare per credere..).

Non soddisfatti?
Provate allora con la "bistecca hawaii" anch'essa disponibile nella versione preparata di fresco o surgelata.

Se non mi credete, fate un salto nella vostra Lidl piu' vicina, dovreste trovarla nel bancone surgelati (in fin dei conti e' fa sempre parte di una catena tedesca).

Loro (sempre i teutonici) ne vanno letteralmente fieri della loro carne, con una bella fettazza di ananas succoso (e zuccherato, prendendolo direttamente dalla lattina e scolato un po') e coprendo il tutto con un lieve strato di formaggio (vedi sottiletta locale??).

Che dire?
Provare?
La ricetta sul come preparla ve l'ho data!
Volete abbandonare la nostra cara "valtellinese" per qualche cosa di diverso?

Dai, prima o poi riuscirete anche voi ad abituarvi ad un gusto .. diverso.


Un po' qua ... und ein bischen dort

venerdì, ottobre 27, 2006

Il Pranzo di Babette (1987) - (Babette gaestebud)

Tratto da un racconto di Karen Blixen, premio oscar per il miglior film straniero, la stessa autrice che ha scritto "La mia Africa".

Babette, signora francese ricercata dalla polizia del suo paese dopo i giorni della Comune, ripara in Scandinavia (o Danimarca??) dove trova lavoro e ospitalità presso due sorelle zitelle (Martina e Filippa), figlie di un pastore protestante.
Queste sono dedite alla preghiera e ad onorare la memoria del pastore decano, loro padre.
La loro vita semplice e puritana viene quindi interrotta dall’arrivo di Babette, mandata da un amico lontano che, senza alcun compenso in cambio dell’ospitalità le aiuta in casa e ad assistere i vecchi abitanti del villaggio.

L'unico legame che Babette ha con la Francia e' l'acquisto annuo di un biglietto della lotteria.
Sino a quando, dopo una quindicina di anni di lontananza, riceve un messaggio a seguito della sua vincita.

Con i soldi ricavati, Babette imbastisce una favoloso pranzo francese per festeggiare il centenario della nascita del decano, il 15 di dicembre, ormai diventato guida spirituale per tutto il paese.

Le due sorelle vedono il banchetto come una minaccia alla loro vita tranquilla e come peccato per lo spirito.
Cosi', in accordo con gli altri commensali, viene deciso che per tutta la durata del pranzo non verra' proferita parola in relazione al cibo ed al vino.
Gli invitati arrivano e con loro un generale (l'unico all'oscuro della decisione) che capisce subito che quello sarebbe stato un pranzo speciale.

Stando a quanto affermato dal generale "Babette trasforma un pranzo in una avventura amorosa nobile e romantica, in cui non si è più capaci di fare distinzione fra l’appetito del corpo e quello dell’anima".
Ed aiutati dalla bontà del cibo, dall’atmosfera e dall’amore con cui i piatti sono stati cucinati, tutti diventano gioviali e felici, perdonando i dissapori e sanando le discordie che che li stavano affliggendo.

Babette introduce la passione, le emozioni e il gusto per il bello attraverso un pranzo che ha cambiato poi il destino delle cose.
Non vuole per nulla stimolare la golosità, vuole solo far capire a tutto l’individuo che l’amore nutre e vivifica come un buon cibo.

Babette nuovamente povera, rimane nel paese di pescatori dato che "un’artista non è mai povero" ma "ho dato solo il meglio di me".

Un po' qua ... und ein bischen dort

mercoledì, ottobre 25, 2006

Wasserwerk - Monaco

Serata in birreria al Wasserwerk in compagnia di ex colleghi locali che non vedevo da tempo.

Nessuna foto scattata, ma vi potrete fidare di me per quanto riguarda la descrizione, oppure andare nel sito e verificare le foto presenti, per capire l'interno del locale.

Vediamo dunque di fare un po' di luce...
soprattutto perche' buona parte del locale ha una luce soffusa, tea-light su ogni tavolo e solo il bancone del bar e poche applique la diffondono per davvero.

Penso che in origine si trattasse di un vecchio locale per la distribuzione dell'acqua, cosi' e' ancora possibile vedere i grossi tubi con i diversi contatori.

Dopo aver preso una 'pina colada' durante l'happy hour ho continuato con il selezionare un fingerfood "esotico" (l'unico presente sul Menu ;) ).

La scelta del beveraggio non e' caduta li, ma e' stata principalmente selezionata a seguito di un discorso fattomi da un collega (con tanto di Caipirina in mano) che mi ha fatto notare come "apporta Vitamina C, in quanto contiene il lime".
A questo punto.. viva la pinacolada che, se no erro, l' "ananas aiuta a bruciare i grassi" :)

Il piattino che mi hanno preparato era composto da:
  • gamberetti in tempura
  • lo stesso vale per delle alette di pollo
  • patate "wedget"
  • 2 salsine: una agrodolce (tipo SuziWon) mentre l'altra era molto piu' bianca-cremosa-andante (no, non mi sembrava a base di maionese, molto piu' fatta di formaggio cremoso).
Sono ancora incerta sul "Fruhlingsrollchen" e la "Mangotaschen" che non mi sembra aver trovato da nessuna parte nel piatto.
Sara' mica il nome delle salse di accompagnamento?


Un po' qua ... und ein bischen dort

martedì, ottobre 24, 2006

Magnum Yoghurt Fresh

Magnum Yoghurt Fresh
Magnum Yoghurt Fresh
Ok..

Pare proprio non mi sia ancora abituata alle differenze di mercato tra la Germania e l'Italia.

Oggi, in mensa, non c'era niente che mi ispirasse: troppe salsine, troppo burro, troppa pasta (che io evito, se non cucinata da me a casuccia).

Su che cosa ripiegare, dunque?

Alla vista della famigerata macchinetta-distribuisci-schifezze mi ci sono fiondata, ho fatto un veloce calcolo calorico ed il risultato e' stato: acchiappare al volo, prima del senso_di_colpa_onnipresente!

Inutile pensare di schiacciare il pulsante per selezionare il normale e semplice cornetto Algida.. pardon Langnese come si chiama da queste parti... dato che era finito da tempo..

L'unica cosa distribuibile era un "Magnum Yoghurt fresh" che, dopo alcuni minuti di rito (per lasciare che il cioccolato di copertura si riscaldi un ciccinino) me lo sono trangugiata.

Che dire?
Logicamente non ho fatto nessuna foto al soggetto, pensando fosse abbastanza comune trovarlo anche a casa (Italia) ma con una veloce googlata, mi sono dovuta ricredere.

Vediamolo un po', allora..
L'immagina (ed unica) e' quella della confezione oramai scartata e vuota.

A prima vista parrebbe un normale magnum, stesse dimensioni, stessa copertura al latte.
L'interno, anziche' essere di crema cioccolatosa, e' fatto di yoghurt non dolce, quindi con una leggera punta acidula che si accosta abbastanza bene alla variegatura di lampone.
(Tanto qui le marmellatine si accostano con tutto, pasta compresa.. perche' farsi menate??)

Pare che questo "esemplare" sia inserito gia' dal lontano 2003 nella classificazione "Magnum Classic".

Qualcuno lo ha visto in giro?
E' mai stato provato?

Ancora una volta propongo la cara tabellina delle calorie anche se, direttamente sulla confezione, si leggono ben 249 calorie per stecco:

http://www.kaloriencenter.de/kalorien_langnese_kalorientabelle/
kalorien_tabelle_langnese_eis_eiscreme.php


Anche Wikipedia Italia ha questa enorme falla...
Dato compensato dai tedeschi con il loro:

http://de.wikipedia.org/wiki/Magnum_(Eiscreme)

dove si rintraccia, per l'appunto l'oggetto del seguente post:
  • Magnum Yoghurt Fresh: Eisjoghurt mit Himbeersoße, umhüllt mit Milchschokolade


Un po' qua ... und ein bischen dort

domenica, ottobre 22, 2006

Gourmet's Weintage


Manco farlo apposta.. pare che ne senta l'odore per questi eventi..

E cosi' ci siamo recati a questa degustazione vino gratuita, nel felice paesino vicino a Monaco.

Ho degustato i vini piu' disparati, saltando tra il rosso ed il bianco dolce, tra il liquore di riesling ed il "rotweinlikor".


Non so, forse mi e' andata troppo bene con il corso che avevo seguito, ma questi erano forse un po' troppo giovani ed i bianchi erano conservati al fresco (forse un po' troppo??) tanto che la maggior parte sapeva di tappo.

No, non mi hanno soddisfatto poi molto.


Solamente all'ultimo banchetto ho provato un po' di soddisfazione ed un aroma intenso e persistente... sara' stato forse per il mio iniziale stato confusionale e di pura allegria?
In effetti ero riuscita anche a corrompere un espositore a regalarmi una bottiglietta iniziata di liquore (e lui mi ha offerto, comunque, un riempimento per la giornata successiva!).


All'uscita abbiamo testato un po' di marmellate fatte in casa: pina colada, quitte (mela cotogna), sharon (cachi fuori dall'italia??), "volgarissimi "cachi" senza contare quelle dai gusti molto piu' comuni.

Mi sono lasciata prendere la mano, acquistandone una al "williams christ birne" (alla pera), contenente un tocco di liquore.

Non so ancora come usarla. Qualche idea?


Un po' qua ... und ein bischen dort

sabato, ottobre 21, 2006

Partenza.. il lato positivo


Devo ammetterlo, non sto quasi mai a casa.

Non ho fatto a tempo a tornare da Amburgo che mi sono messa nuovamente in viaggio

Quando parto sono sempre molto contenta ma, una volta sulla strada questa non finisce mai.

Ma come diavolo fanno le auto targate Amburgo o Olanda, quelle che devono proseguire ancora di un sacco di strada ben dopo di me?
E neppure questa volta e' stata un'eccezione e la stanchezza si e' fatta sentire

Ho lasciato Milano verso le 8:45 della mattina, con 14 gradi ed una pioggerella fastidiosa

Non un temporale, ma quanto basta per fare andare il tergicristallo continuamente
Se non che, una volta giunta vicina a Bergamo, non ha deciso di "esplodere" il gancio che unisce il braccio alla spazzola del lato del guidatore

Oltre alla paura che mi sono presa, non sapevo assolutamente cosa fare!
La prima idea e' stata quella di invertire gli attacchi: ma chi lo aveva mai fatto? Non li ho mai sostituiti normalmente, figurarsi in autostrada con le macchine che sfrecciano a fianco.

In qualche modo, e guidando a mo' di giraffa con il collo tirato sul lato passeggero, sono arrivata ad un distributore.. dove ho scoperto che non ne avevano!

Finalmente, dopo un bell'atto di convincimento da parte mia, ed una mano sulla coscienza da parte del gestore, ne hanno riesumato uno da sostituire, per la modica cifra di 27,5 euro

Come si puo' ben immaginare, dopo pochi chilometri ha smesso di piovere e la temperatura e' passata dai 14 gradi iniziale ai 18 che ho trovato..

I lati positivi di passare dal Brennero sono diversi: il primo e' sicuramente il fare il pieno alla macchina con 35euro.. e pensare che non ho usato la benzina con minor numero di ottani!
Da quanto tempo non succede in Italia?
Oramai ho perso il conto degli anni

Inoltre, in primavera ed autunno, lasciata la buia autostrada italiana, si iniziano a vedere le montagne ed il paessaggio colorato.

Spiacente, ma non mi sono fermata per fare anche delle foto al paesaggio, se lo avessi fatto non avrei mai continuato il percorso e mi sarei fermata spessissimo e non sarei mai arrivata a destinazione!

Accontentatevi del cielo che ho trovato al mio arrivo..

Un po' qua ... und ein bischen dort

giovedì, ottobre 19, 2006

Amburgo - FishMarket

Amburgo - FishMarket
Amburgo - FishMarket
Come ogni citta' sul mare che si rispecchi, anche Amburgo non e' da meno con il suo "mercato del pesce".Cosi', dopo un'ardua decisione, ci siamo alzati alle 4:30 del mattino per recarci sul posto, tenendo conto che verso le 10am, le contrattazioni sarebbero gia' state concluse.

Personalmente sto ancora cercando di capire come molte persone incontrate a quell'ora potessero essere ancora sveglie dalla giornata precedente.
Vabbe', buona parte era "allegra" e sbevazzata, con occhi decisamente pesti e rintronati, ma in piedi (ok... oscillanti).


Il FishMarket e' un luogo di incontro molto famoso in Amburgo.
Piu' o meno nel centro del mercato possiamo trovare un grosso edificio a 2 piani che viene utilizzato come "punto ristoro", con tavoli e possibilita' di consumare il cibo appena acquistato.Ma la parte piu' caratteristica e' sicuramente al di fuori, lungo il corso del fiume, dove si snodano i trabicoli dei venditori, non solo di pesce.
E' possibile trovare tra l'altro fiori freschi, verdure e frutta di ogni tipo, bancarelle che smerciano pasta "italiana" ma, sicuramente il fulcro di tutto, e' il pesce.

Non dimentichiamoci, comunque, che siamo in Germania!

Questo significa che il tutto e' sapientemente organizzato e messo in ordine, tutte le mele lucidate ed il pesce accatastato ma non "a casaccio", in fila, tutto bello allineato..

All'ora in cui siamo arrivati (intorno alle 5am) si trova gia' pulito sui banchetti, pronto ad essere smerciato.

A detta dei colleghi locali, i venditori intavolano grosse discussioni per accaparrarsi la maggior parte della clientela, urlano e coinvolgono i passanti instaurando delle scenette.

Sara' stato presto (certo, di possibili clienti in circolazione ce n'erano pochi, confrontandoli con i turisti o con i ragazzi che, dall'uscita dei locali, si fanno un panino prima di andare a casa), sara' forse il fatto che non conosco ancora la lingua tedesca (prima o poi mi mettero' d'impegno a studiarla) ma non mi e' sembrato di aver visto niente di simile.Personalmente mi e' parso che tutto il mercato non fosse altro che un _normale_ mercato comparandolo ai nostri locali, fatta eccezione per l'inizio delle vendite molto presto alla mattina.
Pensavo di vedere qualche cosa come l'arrivo dei pescatori con il loro carico, la vendita ai commercianti, ma niente di tutto cio'.Uno tra i pochi personaggi caratteristici, e' stato un signore barbuto con il suo strumento musicale a manovella, che mi ha piazzato davanti per suonare.

Forse era tardi, forse saremmo dovuti arrivare prima, forse non era proprio li il giusto posto... sta di fatto che, dopo esserci mangiati anche noi un panino, per le 7:30 eravamo gia' di ritorno in albergo, e continuavamo con il nostro secondo sonno :)

Siete curiosi di vedere altri "scorci" amburghesi?
Andate a vedere
le mie foto pubblicate!




Un po' qua ... und ein bischen dort

martedì, ottobre 17, 2006

Amburgo.. a tutte le ore (terza seconda)


Anche il locali di sosta durante il tour-de-force del sabato sono degni di essere menzionati, se non altro perche' avevo la scusante di poter far riposare un attimo i miei poveri piedini, totalmente sfruttati dal camminamento.Amburgo e' famosa anche per le torrefazioni, cosi' in quasi tutti i bar e' possibile acquistare del caffe' fresco appena tostato, oppure scegliere tra il vario assortimento di accessori per la preparazione del te', o tra le fantastiche tazzone per la colazione (mug).
Basta usmare e seguire l'aroma di tostato, per buttarsi in uno di questi posticini, dove e' possibile ordinare anche una fetta di torta fresca (al posto della nostra brioche mattutina).

Comparando i bar tedesci e quelli milanesi, non ci siamo proprio.
Noi siamo molto piu' dinamici, un caffe' in piedi al bancone e via, subito affaccendati dalle nostre faccende.
Sempre nel pieno del caos e del trambusto.
Non siamo in grado di goderci dei momenti di tranquillita' e di calma.
Non sappiamo sfruttare i minuti che ci riusciamo a taglizzare nell'arco della giornata per noi stessi, ecco perche' la loro vita e' piu' rilassata ed organizzata della nosta!Per loro, invece, e' quasi un rito infilarsi in uno di questi posti, rilassarsi, chiaccherare, guardarsi in giro (ops.. questo e' il mio caso ;) ).
Si, bisogna proprio imparare da questo.
Uno dei pochi(?) lati positivi italiani?
Il fatto che NON SI FUMA NEI LOCALI PUBBLICI e questo permette di gustare maggiormente la portata.
La Germania, nonostante la sua "alta civilizzazione" non ha ancora implementato questa legge.
Cosi' ti trovi a fianco del solito fumatore incallito, che non riesce a trattanersi, inquinandoti l'aria.


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domenica, ottobre 15, 2006

Amburgo.. da bere (parte seconda)

Come dicevo, ad Amburgo c'e' una grossa moltitudine di locali dove e' possibile cenare, mangiare, riempirsi la panza.Ma non bisogna dimenticare che.. si puo' anche bere!Sono rimasta sbalordita dal vedere che, nella lista delle bevande, compare una voce molto amena, ma e' sempre presente come "Alsterwasser", e si tratta di una combinazione gia' preparata di vino-acqua.
No, non ci volevo credere, ma e' proprio cosi'!
Ad ogni modo non l'ho provata e non ci tengo affatto a farlo!.Se si ordina una birra piccola, la quantita' di birra servita e' decisamente inferiore a quella di Monaco, sara' che forse mi sto abituando a queste nuove misure?
Ad ogni modo, la birra "piccola" e' veramente "piccola" e non il mezzo litro che troviamo nella citta' bavarese, cosi' come quella regolare non arrivera' mai al litro intero!

Molto carino uno dei locali visitati, e dove abbiamo sostato per rifocillarci dopo la lunga giornata lavorativa,
Si chiama Oktober, si tratta di una catena di questi locali sparsi un po' in Amburgo, e noi ne abbiamo scelto uno, giusto vicino alla metro (in Wiesendamm, 10).Anche il cibo preparato non e' malvagio, bisteccona marinata con salsa di senape e miele, servita con una insalata mista di stagione.

Per mia scelta, quando sono lontano da casa, tendo a non mangiare italiano. Solo se non ho alternative, altrimenti oso con cibi non proprio "vicini" alle mie abitudini.
Non chiedetemi, dunque, com'era la pasta o la pizza!


Un po' qua ... und ein bischen dort

sabato, ottobre 14, 2006

Amburgo... da mangiare (parte prima)


Per lavoro sono andata qualche giorno ad Amburgo e, gia' che c'ero, ne ho approfittato per passarci anche il fine settimana.

Sul lato mangereccio c'e' effettivamente di tutto e a tutte le ore, tanto che alcuni posti sono aperti per 24ore ininterrottamente, senza sosta e con prezzi piu' che abbordabili.
Essendo una citta' multietnica, multiculturale, multitutto non e' assolutamente difficile trovare un ristorante spagnolo a fianco di uno portoghese.
O nelle stazioni della metropolitana un sushi bar giusto di fronte a un baracchino che vende wurstel.

La zona di Altona, dove avevo l'albergo, e' piena di questi posti, uno a fianco dell'altro.

La prima sera siamo andati in un ristorante greco (1) ma, a mio gusto, non aveva niente di speciale.
Ad ogni modo, mi sono lasciata corrompere facilmente dal formaggio cotto al forno (SLURP) servito come antipasto, e da una grigliatona di pesce a carne, accompagnati da vino rosso sfuso.
Sara' stata forse la confusione che abbiamo creato, ma abbiamo pagato circa 20euro a testa (tenendo conto che eravamo in 18, non e' affatto male).


Un'altra sera abbiamo optato per qualche cosa di piu' "esotico", scegliendo un indiano, lo Shikara (2).
Sicuramente l'andarci con una persona nativa (come mi e' successo diverse altre volte precedentemente) e' senza ombra di dubbio tutta un'altra storia.

Non e' semplice riuscire ad incontrare il proprio gusto in mezzo alla moltitudine di spezie, il poco o tanto uso di queste polveri puo' "distruggere" totalmente il palato, provocando lo stato del "non sentire piu' nessun gusto".

Ed infatti e' quanto mi e' successo.

Il cameriere ci ha servito delle "piadine" di pane (non il naan) con delle salsine di accompagnamento.
Dopo il primo giro di assaggio, ho deciso di fermarmi a quella di cocco: almeno riuscivo a placare il sapore intenso e persistente del boccone.
Sono poi venuta a scoprire che si trattava _proprio_ di questa piada micidiale. Peccato, il danno era gia' stato fatto.


Abbiamo mixato le portate di pollo tandoori con quelle di carne/verdure.
Tutto il locale giocava molto sul rosso, su colori dorati, con candele e cuscini sparsi: molto l'atmosfera creata, soprattutto rilassante.

Ottimo il lassi, lontano anni luce dalla prova che avevo fatto a casa tempo fa: dovro' ripetere il tentativo.
A fine pasto sono stati serviti semini vari con finocchio e mentine, tanto per pulire e rinfrescare la bocca (o quello che ne restava, almeno per la sottoscritta).

Taverna Sotiris (1)
Barnerstraße 42
22765 Hamburg

Shikara (2)
Bahrenfelderstraße 241
22765 Hamburg



Un po' qua ... und ein bischen dort

venerdì, ottobre 13, 2006

Hamburger da Hamburg ?? questo e' il dilemma!

Diversamente a come la stragrande maggioranza di persone possa pensare, "hamburger" non deriva affatto da Amburgo/Hamburg.

L’hamburger rappresenta, nel bene e nel male, il simbolo della gastronomia americana, soprattutto a causa della sua associazione con il mondo dei fastfood ma, e sicuramente, lo si collega con lo stile di vita americano.

In tutto il mondo (anche nei paesi piu' impensabili) si possono trovare catene americane di FastFood, che offrono il loro cibo oramai "standardizzato".

Lo ammetto, quando mi sono trovata in Cina e non ce la facevo piu' con il loro cibo seppure vario, mi sono fiondata in uno di questi locali (benedetto sia questo posto e le sue schifezze!).
.. ma non cambiamo discorso, potremmo ritornare su questo argomento in un altro post...

Dunque..

cercando in rete ho trovato un sito che mi sembra appropriato per fare un po' di luce e chiarire la confusione che oramai si e' creata intorno all'argomento.

Eccone quindi un estratto

L’origine di questa polpetta schiacciata di carne macinata si perde nella notte dei tempi, se pensiamo che l’avo più diretto dell’hamburger è probabilmente la carne alla tartara, da Tartaria, vasta regione pianeggiante dell’Asia centrale, abitata da una popolazione nomade, i tartari appunto, che erano usi frollare la carne cruda sotto le selle dei cavalli.

Dall’Asia centrale l’abitudine di mangiare questo tipo di carne frollata si diffuse nella Russia degli zar, dove era molto apprezzata in particolare dai marinai tedeschi provenienti dal porto di Amburgo. Nella città anseatica il rituale della carne macinata si diffuse a tal punto che prese il nome di hamburger (da Hamburg, nome tedesco di Amburgo) e così poi si diffuse negli Stati Uniti, ad opera degli immigrati tedeschi.

All’inizio l’hamburger era venduto come un cibo “ricercato”; il mitico ristorante newyorkese Delmonico’s già nel 1836 aveva in menu una hamburger steak, che veniva venduta al doppio del prezzo degli altri tagli pregiati di carne. La diffusione fu però tale che, già a fine Ottocento, l’hamburger era diventato un fenomeno di massa e veniva venduto per le strade sotto forma di panino; nacquero quindi i primi fast food ante litteram e sui banconi si cominciarono a trovare le prime varianti come il doppio hamburger o il cheeseburger, che pare sia stato inventato nel 1924 dal giovane chef Lionel Sternberger in un piccolo ristorante a Pasadena in California.

Ora qualche curiosità sul nostro amato hamburger (da wikipedia )

  • Nel novembre 2004, Takeru Kobayashi ha battuto il record di divoramento di hamburger inghiottendone 69 in 8 minuti, in occasione di un concorso organizzato a ChattanoogTakeru Kobayashi a, in Tennessee.

  • Il "Denny's Beer Barrel Pub", in Pennsylvania, propone ai suoi clienti un hamburger di 6,75 kg che costituisce un record in quanto a dimensioni e peso. Per realizzarlo “bastano”: 4,7 kg di carne bovina, una ventina di fette di formaggio, tre pomodori, due cipolle, una lattuga e salse quantità industriale.

  • Harry Sperl di Daytona Beach, Florida, è il più grande collezionista al mondo di hamburger, tanto che ha trasformato la sua villetta in un museo; vi si può trovare qualsiasi gadget, articolo o souvenir a forma di hamburger, in tutto oltre 500 oggetti!


Per concludere, posso sicuramente affermare di non essere ancora circondata da carne macinata piu' o meno cotta, cipolle e pomodori affettati, fette di formaggio, panini morbidi e fiumi di maionese :)



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giovedì, ottobre 12, 2006

CremeDeli al Cioccolato - (Cameo)

CremeDeli  Cioccolato  Cameo
CremeDeli - Cioccolato - Cameo
Finalmente e' arrivata anche in Italia!!

Dopo lunghi mesi ad aspettare, sono riuscita ad acquistarla all'Esselunga
della mia zona.


CremeDeli  Cioccolato  Cameo
CremeDeli  Cioccolato  Cameo
Non potevo di sicuro aspettare di mangiarla solamente quando valico le Alpi (grazie Dr. Oetker)!

no..no.. certo che no!

Ora potro' farlo anche a Milano, nelle tristi serate che trascorrero' a casa, quando un dolcettino non fara' che tirarmi su il morale, lo spirito .. e con immenso dispiacere anche i kg di troppo!

Al momento sono disponibili in Italia solamente le versioni "base" di vaniglia e cioccolato.
Immagino si tratti solo di un campionario per tastare il terreno...

Magari, se tutto va bene, riusciremo a scovare anche la versione DECISAMENTE piu' golosa (e piu' calorica naturalmente, seguite il link e troverete le info):

Sahne Pudding Bourbon Vanille mit Schokoladensoße

venerdì, ottobre 06, 2006

Mangiare Bere Uomo Donna -YIN SHI NAN NU

"Mangiare, bere, uomo, donna" e' una parte di un antico proverbio cinese sulle necessità della vita che dà il titolo al film di Ang Lee (USA 1994).

La storia tratta del conflitto generazionale tra il vecchio Chu (chef di cucina, cuoco da generazioni e vedovo) e le sue 3 figlie in una moderna TaiPei (Taiwan).

Tutte e tre le figlie apprezzano l’elaborato pranzo domenicale (nonostante inizi a diventare per loro un rito abbastanza pesante) preparato dal padre con la tradizionale dedizione e meticolosa cura dei dettagli, ma ciascuna entra in conflitto con il vecchio mondo di Chu, ognuna a modo suo tentera' di scappare per vivere in una nuova dimensione e modernita' della sua esistenza.

Si tratta di un racconto emozionalmente coinvolgente dove il cibo svolge un ruolo chiave nell’osservare i mutamenti di una cultura cinese in via di trasformazione.

In "Mangiare, bere, uomo, donna" ogni ingrediente viene trattato con la massima cura.
La tavola apparecchiata è gioia per gli occhi oltre che per la bocca e stimola la riflessione.
È proprio questo considerare l'atto del mangiare un momento speciale che induce i commensali a rivelare i loro sentimenti, un momento di unione familiare e di riuscire a rivelare le proprie emozioni, divenendo un mezzo di comunicazione per eccellenza (ma non sempre efficace).

Mangiare, bere, nutrirsi per Ang Lee non significano, semplicemente, riempirsi lo stomaco e soddisfare la fame, ma saziare lo spirito e il cuore, avvicinarsi col cibo, che è momento di comunione e sacralità, ai misteri dei sentimenti.
Raggiungere attraverso la bocca, l'esofago e lo stomaco la parte più segreta dell'animo umano.

Sono senza dubbio geniali le riprese mentre Chu prepara i suoi prelibati e raffinati piatti.
Altra scena memorabile è il momento in cui Chu, chiamato per aiutare (sovrintendendo, of course) nella preparazione di un importante banchetto ufficiale, attraversa la cucina IMMENSA del ristorante e viene accolto dai cuochi come un Primario in sala operatoria.

"Mangiare Bere Uomo Donna" per gli appassionati di cucina è un sogno cinematografico poiché fin dall’inizio della pellicola appaiono preparazioni di prelibate pietanze.
Manicaretti succulenti, per tutta la durata del film sono presenti numerose volte, preparati da Chu ed anche da Jia-Chien, nei due momenti in cui si sente più libera di potersi esprimere (e che riesce a raggiungere il centro della casa: la cucina)

giovedì, ottobre 05, 2006

Suzi Wan - "Piatto Pronto Wok Kit per pollo in agrodolce"

 "Piatto Pronto Wok Kit per pollo in agrodolce"

Mi sono imbattuta in una confezione di SuziWan al supermercato.
Come resistere alla tentazione di provare qualche cosa di nuovo?


Dopo aver valutato quale potesse essere l'ingrediente principale tra il maiale, i gamberi ed il pollo, ho deciso con quello maggiormente pubblicizzato sulla confezione: il pollo.

La preparazione stessa non richiede grandi abilita' nella cucina, e' sufficiente seguire le istruzioni scritte in molte lingue (tra cui l'italiano ;) , ed anche il tempo specificato sulla confezione combacia con la fattibilita' della cosa.

Nel mio caso ho utilizzato una normale padella, trascurando il wok per altre occasioni un po' piu' in "grande stile".

Il risultato, nonostante tutto, non e' stato poi malaccio, soprattutto sbrigativo e di effetto.
Le porzioni di riso erano giuste per 2 persone, curioso era anche il "sacchetto traforato" da utilizzare come scolapasta.
Magari aumentando un attimino il pollo(?) sarebbe stato meglio... ma non troppo, essendo la salsa gia' quantificata,

Anche il gusto agrodolce era decente e, sinceramente, sul mercato (ma negli stessi ristoranti cinesi) si puo' trovare di peggio.

Devo ammettere che mi sono stata positivamente colpita dai fattori nutrizionali impressi sulla scatola.
Sinceramente, nonostante spenda almeno 3 ore al supermercato leggendo tutti gli ingredienti, non mi era mai capitato di vedere una cosa simile.

A questo punto, perche' non menzionare anche il sito che non e' proprio malaccio ?


Oltre alla possibilita' di potersi iscrivere alla mailing list, si possono trovare anche delle ricettine facili utilizzando gli altri prodotti e, naturalmente, alcune cineserie (come il calendario ;))


Provero' altri prodotti, poi vi faro' sapere.

martedì, ottobre 03, 2006

Benvenuto LUCA (aka Libero Antonio, secondo il papa')


Che dire?
Un benvenuto su questa terra a questo piccolo omino.. nato il 28 settembre.
Solitamente alla mamma si porta un mazzo di fiori ma, questa volta, proprio no.

Per tutta la durata della gestazione mi sono sentita richiedere bresaola e, con grosso pugno e decisione, ho sempre tentato che Mara cadesse nella tentazione.

Purtroppo non ci sono molto riuscita, soprattutto negli ultimi giorni, quando si e' addentata una fettina di nascosto da tutti... vabbe', tralasciamo.

Quindi?

Le ho preparato un bel bouquet di bresaola, fermata alla base da taralli, il tutto posato servito su di un piatto di rucola.
(Il grana era terminato... sorry... sara' per la prossima volta!).
Penso proprio che le sia piaciuto, avendo lasciato solo qualche fiorellino ancora disponibile per gli ospiti.

Per il piccolo?

Meglio aspettare ancora un pochino, prima di propinargli le mie prove culinarie.

Al momento lasciamolo riposare e prendere un po' di peso.

lunedì, ottobre 02, 2006

Assolutamente NO !

No.
Non ho alcuna intenzione di riprovare ad acquistarlo e per questa ragione non vedrete una mia foto della bevanda.
Sono stata "fregata" diverse volte ed ora ho detto BASTA.
Chiuso.
Stop.
Punto e a capo.

Sto parlando del succo di frutta "Bravo" (della Rauch), nella sua bella confezione da 2 litri.
Si, certo, per chi ne beve grandi quantita' ha sicuramente un prezzo abbordabile e potrebbe valerne decisamente la pena, comparando la quantita' con il prezzo.
Ma il costo (ed i soldi) non e' tutto nulla vita, guardiamo (o almeno cerchiamoci) di vederci un po' piu' chiaro nelle cose!

In questo caso parlo di un liquido non ben specificato, dal sapore totalmente acquoso, transparente, limpido e ... terribile nonostante la percentuale di frutta (?) aggiunta (?).
Onestamente non ho il cartoccio sotto mano, ma non ci tengo neppure ad averlo, per constatare quanto dichiarato sull'etichetta.

Vabbe' che vado alla ricerca dei succhi al 100% di frutta e, possibilmente, NON da prodotto concentrato (lo so, molte volte mi guardano male avendo delle possibilita' di scelta decisamente scarsa).
Vabbe' che ogni tanto inciampo anche tra la pera, albicocca, pesca e mela (dove la percentuale si abbassa anche a meno del 50%), ma sono casi non frequenti.

Ma con questo liquido-insapore si tocca veramente il fondo!

Per non citare poi il suo spot pubblicitario che non essendo conforme agli artt. 1 e 10 del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria, ne e' stata richiesta la cessazione.


Che altro dire?

Proprio BRAVO.