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giovedì, novembre 30, 2006

Questa sera si va.. "T-Bon" (Bollate)

Post a 4 mani (di Rossella e mie) per raccontare la disavventura(?) capitataci.


Oggi stiamo bene, ma l'altra sera …..

Siamo andate al T-BON (come da loro biglietto da visita, non assicuro il corretto funzionamento del sito) di Bollate.

Tutto lasciava pensare che sarebbe stata una serata, come dire… una serata OK!

Stranamente Rossella e' arrivata in orario (solo 10 min. di ritardo questa volta, ma passabile
confrontando le volte precedenti.. ) e siamo partite in allegria alla volta del Wine-Bar bollatese!

Dall'esterno - e dall'interno - non sembra un posto niente male.
Innumerevoli bottiglie su mensole sparse un po' ovunque, altre appoggiate per terra in composizioni molto accattivanti.
Ambiente pulito, raffinato e, quasi, asettico.
Grande selezione di te e di cioccolato raffinato.

Appena entrate, abbiamo subito detto che eravamo amiche del "Sommo Maestro Sommelier".
A questo punto il ragazzo - abbronzatissimo - ci ha chiesto se volevamo mangiare.
- "No, vogliamo semplicemente bere qualcosa…" rispondiamo quasi in coro.
-" Ah .. bevete qualcosa …. perché la sera solitamente facciamo la cena, comunque, se volete ci sono questi due tavolini non apparecchiati" (da notare: nel locale c’erano al max 4 persone che stavano cenando su alcuni tavolini apparecchiati …. Il resto era praticamente VUOTO!!!!!!)
"qui (indicando quelli in vetrina!) o quel tavolo (imboscato dietro al bancone)”.

La scelta, sinceramente, era ardua ma alla fine abbiamo optato per la “vetrina” …
Ci siamo sedute e dopo un BEL po’, è arrivata la cameriera (con aria e modi scocciatissimi) e ci ha messo sul tavolo le liste (senza salutare, né niente, pare che sia un optional del posto ..) e se ne è andata …

Cavolo, per essere un "wine-bar" la lista dei vini era striminzita al minimo.
Era composta da una scarsita' di vini che si puo' tradurre in una paginetta scarsa... ma che dico paginetta,meglio FACCIATA SINGOLA con doppia interlinea tra le righe.

Dopo qualche minuto è tornata per prendere le ordinazioni, ma, inutile dirlo, noi non avevamo ancora scelto!
Così, sempre più scocciata, se ne è andata un'altra volta.
Dopo un altro po’ è ritornata, questa volta avevamo deciso, anche perche' non c'era molta alternativa:
"Nero D'Avola" (Bendico' - 2004) e "Morellino di Scansano (2005) - nomi molto promettenti, tenendo conto che il Bendico' - bevuto da Barbara in un'altra occasione - era stato FENOMENALE.
Barbara candidamente le ha chiesto se, almeno una lista, si poteva tenere lì al tavolo per un’altra eventuale ordinazione… la ragazza, di tutta risposta, ha preso il tutto (liste di vino e di cocktails) e l’ha messa nel tavolino dietro, noncurante della richiesta.

(GRANDE MOSSA.. in seguito avremmo capito la motivazione. Forse e' stato un segno divino non interpretato nell'immediato)

Dopo un po’ è arrivata con il vino e con degli stuzzichini… guardandoci sempre male ….

Non abbiamo la pretesa di essere perfette conoscitrici (anche se qualcuno sta studiando, vero Rox?), ma almeno siamo in grado di dire se e' "buono" o "non buono".
Se consideriamo che, nonostante tutto a volte troviamo BUONO anche quello australiano o del supermercato... posso confermare che quelli degustati erano.. NON_BUONI!

Intanto avevano iniziato a sparecchiare gli altri tavoli nella sala (ma farlo prima per darci la possibilita' di farci sedere, noooo, vero??!!!!)!!!!!!!!!

Comunque, nonostante tutto, abbiamo bevuto i nostri vinello, ci siamo alzate, e siamo andate a pagare.

Il tipo (gestore o lavorante che sia??) ha voluto fare lo “splendido”, dicendoci che lì organizzavano tante belle iniziative e ci ha invitato a prendere tutti i volantini vari … e poi – ciliegina sulla torta -

Dopo averci relegate in un angolo!
Dopo che non ci hai considerato per tutta la sera!
Dopo che il vino non era buonissimo…
Cosa ci chiede???!!
Se possiamo lasciargli la nostra e-mail per essere iscritte alla mailing list del locale!!
ROBA DA MATTI!

Noi, però, visto che siamo persone educate e dato che ci aveva davvero spiazzate con quella richiesta inaspettata, glieli abbiamo forniti!!!
(no, non abbiamo inventato nulla tipo babbo.natale@polonord.com ma sarebbe stato meglio).

Siamo uscite con una semplice decisione:
quel locale merita davvero una croce sopra !

Deduzioni finali post-serata:

- o quella sera avevano i cavoli loro …
E se la sono presa con noi due povere sventurate…
- vabbe' che e' aperto da poco, ma la cortesia crea la "clientela", e loro non sono stati cortesi affatto
- o gli stavamo antipatiche…
- non chiedavamo il tappeto rosso, ma nessuno si e' presentato per chiedere come andava, se c'erano problemi, se avevamo bisogno di un aiuto/suggerimenti/consiglio durante la fase "degustativa". in fin dei conti si definisce WINE-Bar
E dire che eravamo li a cercare lacrime ed a usmare il tutto possibile!
- o il "Sommo Maestro" DEVA AVERGLI FATTO QUALCOSA!
Perché dopo aver fatto il Suo nome, è andato tutto stortooooooooooooo!!!!!!!!!!


Alla prossima (speriamo in bene), perche' noi NON demordiamo.

CinCin!


Un po' qua ... und ein bischen dort

mercoledì, novembre 29, 2006

Il pomelo... questo sconosciuto

pomelo
Pomelo - mandarino
Durante il solito tour di spesa, mi sono imbattuta nel "pomelo".
Come potevo resistere alla solita tentazione?

Come dimostra la foto scattata, l'ho confrontato con una clementina, e si notano immediatamente le differenze:

  • le dimensioni sono senza dubbio maggiori dei soliti agrumi
  • la forma non e' perfettamente sferica ma simil-pera
  • il colore un po' piu' giallo-verdognolo (al gusto pareva maturo..)


Ho iniziato subito a sbucciarlo (eliminando il "flavedo") e sono rimasta sconvolta da quanta scorza possedeva.

Una volta arrivata alla fine, ho scoperto che questo frutto era molto simile ad un normalissimo pompelmo rosa (vedi la foto a fianco), probabilmente una nuova specie, dato che non e' poi cosi' tanto comune trovarlo in commercio.

Sono cosi' scattate delle immediate ricerche su Internet, per saperne di piu'.

NON e' il pomelo simile al pompelmo, ma dobbiamo vedere il tutto ribaltato.
Il Pompelmo è un ibrido naturale tra Citrus maxima (il pomelo) e Citrus sinensis (l'arancio dolce); secondo altri è una mutazione del pomelo.

... quindi tutto inizia da questo "bozzicone"... ed ancora..

In Malaysia, in coincidenza con il Nuovo Anno Cinese (verso febbraio, periodo di raccolta), il pomelo viene offerto come dono.

Il pomelo e’ coltivato per scopi commerciali soltanto in Tailandia e nelle aree circostanti. Di nessuna applicazione commerciale nell’industria tranne che nella preparazione di marmellata casalinga.
Finalmente wikipedia fornisce qualche info sulla sua storia, dove vi rimando per ulteriori dettagli:
Il Pomelo, Pummelo o Pampaleone (Citrus maxima o secondo Linnaeus Citrus Grandis), appartiene il genere dei Citrus, nella famiglia delle Rutaceae. È ritenuta una delle tre specie da cui derivano tutti gli agrumi oggi conosciuti, assieme al cedro ed al mandarino.
Il pummelo è nativo del sud dell'Asia e della Malaysia dove è conosciuto da più di quattromila anni. Fu introdotto in Cina attorno al 100 DC, dove si è diffuso e continua a sopravvivere, anche spontaneamente in riva ai fiumi, fino ai giorni nostri. È coltivato nelle
regioni meridionali (
Jiangsu, Jiangxi, Fujian) e specialmente in Thailandia. Ci sono piantagioni anche in Taiwan e Giappone, nel sud dell' India, Malaya, Indonesia, Nuova Guinea e Tahiti.
Oltre che in Asia, il pomelo è coltivato in
California e soprattutto in
Israele.
Venne introdotto in
Giamaica nel XVIII secolo dal capitano inglese Shaddock che diede anche il nome locale al frutto. Il cognome
di questo capitano è ancora ricordato anche in
Liguria dove il pomelo è noto come sciaddocco.
Eppure è stato dimostrato che sono solo tre i progenitori di tutti gli agrumi oggi conosciuti: il cedro, il mandarino e questo gigante di altri tempi che possiamo chiamare solo con nomi locali, perché la sua importanza non è mai giunta oltre tali livelli. In varie parti d’Italia lo si conosce come pampaleone, pummelo, sciadocco, in Israele semplicemente jaffa, in Spagna pomelo. E quest’ultimo sembra il nome che gli resterà.
Se sono fortunata, la prossima volta potrei parlarvi dell'Ugly..




Un po' qua ... und ein bischen dort

martedì, novembre 28, 2006

“Il Re e’ a tavola. Ricordi dalla cucina di corte di Re Luigi II di Baviera”

Prima o poi mi spostero' definitivamente al nord.

Al momento non posso fare altro che acculturarmi un poco, scovando questo libro.


Parla dell'apprendista Theodor Hierneis che, nel 1882, prende servizio nelle ambulanti cucine della Residenz di Monaco, e di montani castellli di Hohenscwangau e Lindeerhof, in tutti i principati mitteleuropei, dove vige il purismo gastronomico francese.

Cosi' gli apprendisti ed i cuochi e chef di corte, inizieranno a descrivere la loro terminologia utilizzando parole francesi; una matrice culturale medesima per tutti: una pasticceria architettonica e monumentale con zoccoli, festoni, mosaici realizzati con gelatine, sfoglie e sciroppi. I singoli piatti e menu riflettono il talento del creatore e la munificenza dell'anfitrione.

Questo stile gastronomico richiede spaziose cucine e attrezzature in continuo aggiornamento, una manodopera specializzata e le migliori derrate d'importazione.

Nemmeno i denti marci o le gengive martoriate del Re Luigi II permettono di trarre conclusioni frettolose dai roast-beef che dopo ore di cottura divengono una crema al centro e caramello intorno; la paura del dentista e' tanta, cosi' che può mangiare solo cibi` "teneri e spumosi".

Ma non e' tutto, le stravaganze del Re non finiscono velocemente.
Soletto e muto, il Re si siede al tavolo previsto per quattro coperti, in una sedura di spiritisco gastronomico. Inizia poi un'esistenza notturna che scombussola totalmente tutti i suoi sudditi.

Con il passaare del tempo, le fobie del Re si aggravano: faceva disporre sulla tavola dei fiori al fine di creare una siepe e tenersi al riparo dagli sguardi dei curiosi.

Mangiava all'aperto, con il termometro sotto lo zero, convinto di scaldarsi ai raggi del sole.

Le cucine, per quanto isolate, erano un ottimo osservatorio dei fatti. Ventiquattrore su ventiquattro vivevano in uno stato di pre-allerta con un menu sempre pronto.

Di grande interesse sono i piatti ed i menu cucinati e descritti nel libro, veramente curiosi e dai nomi totalmente francesizzanti.

Peccato che le foto scattate di alcuni castelli siano in formato cartaceo.
Se volete cerchero' di pubblicarne qualche d'una.


Un po' qua ... und ein bischen dort

lunedì, novembre 27, 2006

“Neuhaus” – The Chocolatier’s selection


Come detto precedentemente qui , di ritorno da Monaco ho fatto una piccola sosta al DutyFree.

Ho compiuto una piccola ricerca del mio ultimo acquisto nel librone “Cioccolato.
Il cibo degli dei” trovando un po' di info a tal proposito..


I nomi Leonidas, Godiva e Neuhaus hanno fatto conoscere in tutto il mondo il cioccolato belga il cui sapore caratteristico ha conquistato coloro che amano la dolcezza. Il tipico gusto belga e' dovuto principalmente a Jean Neuhaus (inventore anche del “Ballotin”), che nel 1912 preparo' la prima conchiglia di cioccolato solido.

Fino a quel momento i ripieni dovevano avere una certa consistenza per essere manipolati e ricoperti di cioccolato.
La comparsa della conchiglia di Neuhaus apri' la strada alle fantasie piu' audaci, poiche' quei piccoli involucri solidi potevano contenere creme quasi liquide troppo vellutati per essere lavorati da soli, caramelle al burro fondente e delicatissime ganache.
Nacque cosi' la
praline belga, l'equivalente al cioccolato delle caramelle ripiene.
Il culmine viene forse raggiunto dalle pralines alla
creme fraiche, che in realta' e' una panna di purro sbattuta ed emulsionata fino a divenire impalpabile e variamente profumata al Cointreau, al caffe', al cioccolato, all'ananas, alla vaniglia o ai lamponi.

Fragili e delicate, non si conservano per lungo tempo e devono essere consumate immediatamente.
Quando la conchiglia di cioccolato liscio e lucente viene spezzata, la creme fraiche si abbandona sensualmente contro il palato.


Nel 1870, Charles Neuhaus, padre dell'inventore delle pralines, fondo' una piccola impresa che ben presto si chiamo' “Cote d'Or”.

Cote d'Or fu presente alle Esposizioni Universalli e fece cosi' conoscere a tutta Europa le sue tavolette di cioccolato fondente dall'intenso sapore di cacao.
Beh, che ve ne pare?
Ho fatto una buona scelta?


Un po' qua ... und ein bischen dort

domenica, novembre 26, 2006

Risotto allo spumante e provola – per il cavoletto

Risotto allo spumante e provola
Di risposta al cavoletto, e tenendo conto della mia non alta bravura (sia in cucina che in fotografia), per la prima volta mi cimento anche io ad un concorso.

Quindi rispondo con piacere al "Donna Hay Italia" organizzato qui

Probabilmente e' successo anche a voi di avere dello spumante avanzato in frigo, ecco perche' tento a cimentarmi con una versione “ritoccata” di risotto allo champagne.


Ecco la mia ricettina di “risotto allo spumante e provola” (per 4 persone..)
  • 350 gr riso carnaroli
  • 1/2 bottiglia di spumante (circa 350 ml)
  • 2 cucchiai fondo bruno (sostituito con estratto di carne)
  • 2 scalogni tritati fini
  • 50 gr burro
  • 1 ½ brodo leggero (come pollo)
  • provola per mantecatura

Mettere a bagno il riso per 30 minuti in ½ bottiglia di liquido.
Imbiondire gli scalogni con il burro.
Aggiungere il riso sgocciolato, tenendo da parte il liquido.
Tostare il riso nel burro, bagnare con il vino rimasto dalla marinatura e portare a cottura con il brodo, aggiungendolo poco alla volta.
Aggiungere 2 cucchiai di fondo bruno verso fine cottura.
Mescolare e spegnere.
Mantecare con la provola a pezzettini, un pezzettino di burro. Coprire per 5 minuti prima di servire.

Servito con “crosticine” di grana e foglie di prezzemolo.

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sabato, novembre 25, 2006

“Al Tempio d’Oro” - Milano


Serata totalmente milanese ma non per quanto riguarda il cibo!

Nonostante il nome del locale “Al Tempio d'Oro” possa ricordare uno dei tantissimi ristoranti cinesi di Milano, una volta all'interno ci si trova in tutt'altro ambiente molto rustico e senza le fatidiche cascatelle o lampioncini rossi.
Eppoi…. Che lista!!

Ci si tuffa a capofitto con una selezione molto vasta, ce n'e' per tutti i gusti!!!
Il menu copre praticamente tutta la fascia delle nazioni del mediterraneo : Tunisia, Marocco, Egitto, Isola di Lampedusa, Italia, Grecia, Tuchia, etc…

Inutile ricordare che ero molto indecisa su cosa prendere, cosi', almeno come antipasto, ci siamo lanciati in una selezione molto varia e multietnica
Caponatina con ricetta della nonna, polpette di patate, polpette di melanzane, olive all'ascolana, pasta brick con vedurine al loro interno, salsina di yoghurt o di tonno da spalmare sul pane..


Ho poi continuato con un piatto unico e, ancora una volta, la scelta e' stata molto difficile: c'erano gnocchi speck, zafferano e panna - cuscus di carne - cuscus vegetariano - tagliere di formaggi senesi - tagliere di affettati vari.
In preda alla totale incertezza, ho provato la Melokhria (se non sbaglio).Molto buono, porzioni immense, la carne tenera ed il riso, una volta insaporito con il sugo della carne, e' sceso nel mio stomaco senza troppi problemi.
Per i miei gusti era un pochino troppo speziato, questo perche' non sono molto abituata a farne un uso cosi' massiccio.
E per chi, invece, e' abituato alla cosa, e' possibile richiedere un “rinforzo” speziato.

Ho rubato qualche chicco dal piatto di mio papa' (riso venere con gamberoni) e qualche altra forchettata da mio fratello che, al contrario di me, ha preso carne e riso dolcissimi, con la presenza di miele, mandorle, etc…


I dolci fatti in casa sono stati molto apprezzati, il tiramisu' era invitante al massimo, mentre nella mia mousse di cioccolato c'era ancora qualche pezzettino di cioccolato…. mmmhhhhh

Da ricordare, soprattutto tenendo presente che la cucina chiude alla 1am.
E, per saperne di piu', eventi, notizie, menu' sono presenti nella loro pagina Internet.

Quindi..
Milano
via delle leghe, 23
tel. 02.26.14.57.09
cell. 333.3952831


Difficile trovare parcheggio, ma non scoraggiamoci, il Viale Monza e' lungo ;)

Un po' qua ... und ein bischen dort

giovedì, novembre 23, 2006

Ritorno bis e sosta al Duty


Ancora una volta il tempo non e' molto solare, so che siamo a meta' novembre, ma e' stato bello e caldo sino ad ora!

Grossi nuvoloni hanno fatto capolino in cielo e si sono mantenuti per tutta la giornata.

In anticipo sulla partenza, tralasciando il doppio controllo dei cavi del mio notebook oramai defunto, ho avuto modo di effettuare una piccola sostina proficua al DutyFree..
Ma ne parlero' in seguito nei prossimi post.

Fortuna che non ho sofferto nel ritorno, ed e' stato prevalentemente liscio come l'olio.
Ma che dire del bloccone di sasso “incatenato” che pubblichero' qui appena avro' un poco di spazio?
Avevano forse paura che qualche viaggiatore se lo portasse via come souvenir (la foto che vedrete prossimamente e' stata scattata all'aeroporto di Monaco)?

E che dire della mia vicina di posto?
“Non si possono fare fotografie fino a quando non si spegne la luce indicatrice…”

Ma che dire? Cosa rispondere? Meglio non dire nulla..
La macchina fotografica usata e' digitale, NON elettronica.. e, a questo punto, anche il suo MP3player doveva stare spento invece che suonare!

Voi cosa ne pensate??


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mercoledì, novembre 22, 2006

Cena presso 'Der Pschorr' - Monaco - Germania


La mattina non e' iniziata poi cosi' male.
C'era un arcobaleno splendido che si vedeva chiaramente in cielo, come vedete dalla foto.


Ma, una volta in ufficio, il dramma e' iniziato.

Niente funzionava, tutto era fermo (almeno per me), un problema dopo l'altro fino a che, alla fine, ho avuto il sopravvento.

FINALMENTE!

Di sera, per cena, mi sono comunque riscattata!

Sotto una leggera pioggerella ci siamo diretti in quel di Monaco, noi che veniamo dai paesi del circondario.

Pensavo di vedere molti piu' addobbi natalizi, ma non c'era molto di piu' che le candele dell'Avvento poste sopra uno dei tanti grandi magazzini.



La Rathaus era gia' circondata dalle casupole di legno in attesa dell'inizio del prossimo mercatino natalizio, mentre le fontane era gia' coperte per evitare il ghiaccio.
Peccato che le casette non erano aperte… altrimenti mi sarei dispersa nei loro meandri.



Il locale prescelto (Der
Pschorr) e' veramente immenso, su due piani e, nella bella stagione, e' possibile anche stare fuori.

Tavoloni di legno, panche, soffitti altissimi con arcate come se ci trovassimo in una chiesa, dispense di legno e copri-bicchieri sul tavolo.


Weisbier della casa, in bottiglia debitamente tappata, e bistecca - ottima - con gratin di patate e' stata la mia cena.
Le patate erano tagliate veramente molto fini, cosi' da non richiedere una lunga cottura ed ovviare alla secchezza delle stesse durante la fase forno.Ho poi assaggiato un pezzetto di knodel (di sicuro non pre-confezionato, ma di vero pane!) e di carne leggermente affumicata.

Immancabile il dolce: pera lessata, avvolta in una sfoglia di pasta, con cioccolato fuso… un sogno!.
I dettagli delle portate hanno fatto la loro bella figura, come il nome del posto scritto sul piatto con cacao in polvere.
Sembrano sciocchezze, ma mi faccio comperare veramente e con soddisfazione, soprattutto dove ne vale la pena…


Ma la nota di merito spetta comunque al servizio del personale: splendidamente celere, senza dimenticanze o problemi di alcun tipo, molto gentili e cordiali.


Se fosse stato per me, e non avessi preso nota, mi sarei sicuramente dimenticata la scelta delle porzioni nell'arco di 30 secondi ..

Verso le 22 e' iniziato anche un duo con canzoni austro-tedesche.

Non fastidioso, ma molto tipico e caratteristico.



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martedì, novembre 21, 2006

Un dolce natalizio tedesco, il "lebkuchen"

lebkuchen
lebkuchen
Mancano ancora diverse settimane a Natale, ma nell'aria e nei negozi si iniziano a trovare le prime leccornie che non mancano sicuramente in questo periodo.
Potevo quindi evitare a questa opportunita' ed omettere di parlare dei "lebkuchen"?
Giammai!
I Christkindlmarkt (mercatini di Natale) non hanno ancora aperto i battenti ma, tra pochissimi giorni, l'aria sara' impregnata dall'aroma speziato di zenzero e miele, e dal gluehwein (vin brule' caldo).

I lebkuchen sono dei biscotti tedeschi tradizionali che si preparano in occasione di questa festa, sono simili al pan di zenzero probabilmente sono stati inventati dai monaci in Franconia, nel tredicesimo secolo.
I panettieri di Lebkuchen sono stati registrati fin da 1296 in Ulm e da 1395 a Norimberga, ma oggi, il Lebkuchen più famoso viene da Norimberga, da dove sono esportati nel resto della Germania.
La loro forma è rotonda o rettangolare; il colore dell’impasto è marrone.
E' curioso sapere che i Nürnberger Lebkuchen di colore bianco si producono solo in forma rettangolare.
Il loro sapore è dolce, con un aroma speziato e un lieve sapore di noci.
I Lebkuchen hanno un impasto delicato e morbido con piccoli pezzetti di semi oleosi, molto zucchero, uova e frutti di semi oleosi.
Dove trovare maggiori info se non nel "sito ufficiale" (purtroppo in tedesco o inglese)?
Se si vuole tentare con la preparazione fatta in casa, quest'altro puo' essere di maggiore aiuto, fornendo ulteriori spiegazioni storiche:

Il nome "Lebkuchen" deriva o dalla parola dell'antico tedesco "lebbe" (molto dolce) e significa pertanto "dolce dolce" oppure dalla parola lativa "libum" (focaccia schiacciata).
In origine il Lebkuchen veniva prodotto come focaccia al miele mescolata con succhi di erbe officinali nelle farmacie dei conventi, perche' il miere era un prodotto secondario della fabbricazione di candele eseguita per le chiese.

Ma non e' tutto..
Pare che questi dolci biscottini siano stati la causa dello scandalo per la FIFA durante i mondiali di calcio del 2006:
BISCOTTI PIRATA E LA FIFA S'ARRABBIA - Un vassoio di dolci al miele diventa un caso. Il comune di Norimberga ha violato le ferree leggi della Fifa e ha rischiato di provocare un incidente internazionale. L'episodio è accaduto ieri, prima di Messico-Iran. Il comune di Norimberga ha offerto nello stadio un rinfresco per accogliere i giornalisti di tutto il mondo. Sui vassoi non potevano mancare i lebkuchen, tradizionali dolci speziati, che esistono sin dal XIV secolo. Le leccornie erano però ancora incartate con involucri su cui si leggeva il nome dell'azienda produttrice. Gli addetti della Fifa, incaricati di vigilare su tutto ciò che viene offerto e venduto all'interno degli stadi, sono intervenuti per segnalare la violazione. Nelle arene di Germania 2006 sono infatti ammessi solo i prodotti degli sponsor ufficiali. Per non rovinare il ricevimento è stata individuata una soluzione: tutti i lebkuchen sono stati scartati e offerti.

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lunedì, novembre 20, 2006

Senza parole

Come scritto precedentemente, quando sono all'estero preferisco mangiare cibo locale anziche' italiano.
Ovunque io mi trovi nel mondo.
Evito quindi, e soprattutto, di mangiare pasta (se non cucinata da me a casuccia, e quindi con materiale esportato: farina di grano duro e vero sugo, abolendo il ketchup..).

Ma quando si e' invitati, ci si puo' rifiutare????

No, penso che per educazione/galateo questo non sia possibile, solo in caso di allergia vera (!) od intolleranza alimento questo potrebbe essere lecito (ma non e' il mio caso).

Vediamo dunque i fatti: sono stata invitata ad un pranzo domenicale, qui in Germania

Come di consueto, per primo piatto, mi sono sparata una bella pastina con brodino di pollo.
Fin qui potrebbe essere nella norma, anche se a casa mia la pastina e' sempre stata vista come un pasto "riscaldante" per le fredde serate invernali..
Ma la cosa non mi e' dispiaciuta, e ci e' stata anche bene.

Di secondo?
Una meravigliosa fettina impanata straunta nel burro.
Anche questa volta, dopo averla affettata, l'ho lasciata sgocciolare con noncuranza e per non dare nell'occhio agli altri commensali.

Ma quando mi sono vista arrivare una _cofana_ di miscuglio verde non ce l'ho piu' fatta... e non ho potuto rifiutare :(
In un primo momento pensavo si trattasse di cornetti (o fagiolini, che dir si voglia)...
Poi l'ho vista bene..
Era PASTA !

Non era poi cosi' esageratamente malaccio, il colore era dato da "erbe raccolte nel bosco" ma non ho indagato ulteriormente. Meglio.
La struttura della pasta non aveva molto a che fare con la nostra, cotta con i dovuti criteri e scolata a tempo.
Meglio non continuare, altrimenti mi rattristo un sacco alla sola idea di come venga storpiato il cibo.

No, non ho preconcetti culinari ad eccezione di uno solo: perche' non si cucinano piatti locali invece di fare questi "azzardi" per compiacere agli stranieri??
E' come quando ci si trova all'estero e le persone "indigene" ti invitano fuori in un ristorante italiano.

Ma che diamine, non esiste di meglio????
Ma chi lo dice che, in questo modo, gli stranieri si "sentono a casa"?

Se voglio mangiare italiano, lo faccio nel mio paese, non all'estero.

sigh...


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sabato, novembre 18, 2006

Come volevasi dimostrare...


.. il mio tentativo di dieta inizia a tentennare sin da subito...

Essendo arrivata in questa "fresca" cittadina senza portarmi le solite provviste italiane (prosciutto, mozzarella, tonno, etc...) ho dovuto inventarmi qualche cosa.
Non che qui non ci siano, ma perche' cercare qualche cosa di italiano in un paese straniero?
E' giusto che ognuno promuova maggiormente il proprio cibo, invece di cercare di convertirsi a qualche cosa di non consono ai propri canoni...

Tenendo conto che la cucina a mia disposizione e' veramente PICCOLA e totalmente NON FORNITA mi sono dovuta arrangiare in qualche modo, come sempre del resto.

Siamo cosi' usciti per fare la spesa e mi sono sentita guardare con degli occhioni imploranti per avere a pranzo una bistecca al pepe verde.

Vabbe'.
L'ho cucinata solo una volta e, quindi, ho decisamente la necessita' di dovermi esercitare maggiormante, soprattutto con la salsetta di accompagnamento (come illustra il liquidume a fianco) ma che cosa fare, poi, della panna avanzata?

Ok.. ok... domani faremo ANCHE la carbonara.
Ma dove siamo?
Accipicchia a me ed a quando ho dato la possibilita' al mio compagno di mangiare cibo simile :(

Ma il tocco di cucina tedesca e' comunque presente.
Notate il knodel?

A questo punto, sincerita' per sincerita', anche la porzione di gelato "vaniglia barboun" e' stata veramente piccolapiccola...

Questa sera?
Zuppa, bisogna riprendersi dalle calorie pannose.


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venerdì, novembre 17, 2006

Venerdi' 17..!


C'e' un detto che dice "ne di venere di marte ci si sposa ne si parte" e, se si aggiunge il fatto che e' anche il 17, direi che come giornata mi e' andata abbastanza bene.

Sono partita decisamente presto (l'alba non era ancora spuntata) dall'aeroporto di Malpensa, per Monaco.
Non che la cosa mi dispiaccia, ho fatto delle belle foto dall'aereo, ma sono rimasta in coma per il resto della giornata.
Non sono ASSOLUTAMENTE preparata a queste alzataccie mattutine..

Ma andiamo con ordine!
Una volta al check-in, la ragazza mi ha chiesto se avevo dei liquidi, creme o schiuma da barba (!) con me.
Non ho pensato bene, rispondendo di possedere solo del burro cacao.
Immediatamente mi ha rifilato il sacchettino di plastica trasparente, dalle perfette misure obbligatorie per legge, nel quale ho dovuto inserire il mio stick.
Ma dai, mi sentivo un verme ad andare in giro con un pacchetto simile e.. per fortuna che non ho le emorroidi, altrimenti sarei sprofondata!

Avendo poi un bagaglio di peso inferiore agli 8 kg, ho evitato di imbarcarlo e me lo sono trascinata dietro.
Inutile dire che, nel bel mezzo della discesa con la scala mobile, questa si sia fermata all'improvviso.
Vabbe'... doveva succedere, no?
Ho proseguito il percorso sino a quando... ho dovuto effettuare il controllo!

Cavolo, saranno state forse le nuove disposizioni disegnate sui cartelli (non pretenderete mica che mi metta a leggere a quell'ora??), o forse il fatto che mi ero svegliata un pochino di piu', che il mio cervello ha iniziato a mettersi in funzione leggermente: ma avevo la crema per il viso ed una boccetta di profumo nella valigia!
Senza contare la crema per le mani!
Sarei rimasta bloccata per delle ore li, davanti a tutti, in balia degli impiegati...!!!

Prima di passare sotto la porta a raggi, ho fatto questa segnalazione all'ufficiale predisposto con una risposta inaspettata "se i miei colleghi non lo notano, faro' finta di quanto tu mi hai comunicato".
Ebbene: la valigia e' passata senza problema... YUPPI!!
Magici controlli!!

Purtroppo il portatile ha fatto diversi passaggi sotto i raggi, ed ora ne pago le conseguenze: non ha piu' nessuna intenzione di voler funzionare!!.
Che faccio?

Glielo riporto indietro dicendo che me lo hanno rotto?

Merda... tutte le mie cose di lavoro e non sono temporaneamente disperse
!

Con circa 10 minuti di anticipo (Lufthansa, che cosa pensavate?) sono arrivata a Monaco e.. ho sbagliato numero della metro, cosi' mi sono fatta un giretto un po' piu' lungo del previsto.

Per il resto?

Tutto bene, tenendo conto della giornata!


Un po' qua ... und ein bischen dort

giovedì, novembre 16, 2006

E' dura...

E' dura..

E' veramente dura mettersi a dieta ma, soprattutto, mantenere i propri intenti.


Le sto provando tutte:

- eliminare qualsiasi traccia di cioccolata, dolcetto, gelato da casa
- stare lontano da ogni forma calorica mangiabile

- tentare con un minimo di movimento fisico (sono una pigra cronica)
- cercare di evitare di iniziare la dieta al lunedi' (di solito mi porta male)

- guardarmi allo specchio e non sopportare piu' l'immenso culone che tengo
- decidere di non acquistare altri pantaloni perche' DEVO entrare in quelli che ho

- temprare la mia forza di volonta'

- mettere sull'anta del frigo la seguente immagine molto significativa:
Ma, nonostante tutti i miei sforzi, non ho ancora avuto i risultati sperati.

Sara' forse perche' la cartolina e' nascosta da tutti i magneti appiccicati sull'anta? Sara' forse perche' la cartolina e' nascosta da tutte le possibili diete (con relativa grammatura di pesi) appiccicati sulla porta?
O perche' apro la porta del frigo e non guardo cosa c'e' appiccicato?

Ed ora ci si e' messo il capo che mi vuole nuovamente, la prossima settimana, qualche giorno a Monaco... UUUAAAA!!!!!


Il mio dramma e' che inizio sempre bene, sono totalmente carica che potrei mangiare un tozzo di pane secco per mesi senza difficolta', e con una lunga lista di buoni propositi (quella inserita non e' altro che la minima parte) che non finisce piu'.


Senza contare che, immancabilmente, il giorno stesso mi sento immediatamente leggera come una libellula.

Ma il tutto svanisce velocemente :(

Povera Silvana, l'ho tartassata per delle ore con una mia incessante "voglia" di cioccolatato!!

Tanto che in ufficio, sono riuscita a convincere un mio collega ad acquistare una merendina alla macchinetta solo per poterla sniffare un poco...

Vediamo come proseguira' anche questa volta.

Un po' qua ... und ein bischen dort

mercoledì, novembre 15, 2006

Radicchio.. dall'aperitivo al dolce


Ho frequentato una lezione di cucina monotematica, relativa al radicchio.

Non pensavo fosse una verdura che potesse offrire tante possibilita' in cucina, ed essere essa stessa totalmente versatile nel suo utilizzo!

Dopo una breve spiegazioni sulle diverse tipologie di radicchio presenti sul mercato, abbiamo iniziato a mettere in pratica le conoscenze apprese per poterlo cucinare, ma anche per mitigare il suo sapore amarognolo, utilizzando diverse tecniche.


Personalmente l'ho sempre sottovalutato, considerandolo al pari di una normale insalata, solo un po' piu' colorata (per il suo colorito rossastro) , dal sapore un po' piu' forte e dal prezzo un po' piu' elevato ;)

Mi sono ricreduta al termine della lezione, quando abbiamo testato i piatti cucinati. Si, proprio come ho scritto nel titolo, lo abbiamo iniziato a "sorseggiare" dall'aperitivo, e via via abbiamo proseguito sino ad arrivare al dolce, utilizzandolo come componente principale della crostata fatta.

Se poi teniamo conto che nelle dispense ricevute c'e' anche un curioso "sorbetto al radicchio".. la curiosita' di provarlo e' veramente forte!
Penso che cerchero' di seguire il consiglio della cheffa: fare una buona scorta ora, prepararlo e surgelarlo. Sicuramente sotto il periodo natalizio il suo prezzo lievitera' di parecchio.
Eppoi.. perche' non farne un piccolo pesto, al posto del solito basilico??

Ecco la spiegazione di alcune foto inserite, tratte dalle portate cucinate:
- pasta con crema con radicchio, salmone e tonno.
- polenta al radicchio (la cupola)
- spezzatini di pollo al radicchio
Un po' qua ... und ein bischen dort

martedì, novembre 14, 2006

Gelato caldo

Nel mio post domenicale avevo accennato al "gelato caldo".

Ho poi scoperto che non tutti lo conoscono anche se, oramai, e' quasi trovabile in buona parte delle gelatierie.

Ad essere sincera, nonostante il nome lo ricordi, il suo gusto non ha molto a che vedere con il vero gelato.

Se da una parte abbiamo un gusto cremoso e fresco (logicamente dove viene elaborato con prodotti freschi, uova, gonfio ma non pieno di aria), nel gelato caldo abbiamo qualche cosa un po' piu' vellutata e dalla temperatura "ambiente".

Non possiamo quindi classificarlo tra i gelati standard, direi che sta molto meglio nella famiglia dei "dessert", anche se il suo ingrediente principale e' ancora il gelato alla crema.

Questo semilavorato e' dunque molto delicato nel suo gusto, pannoso e si mantiene inalterato per diversi giorni (sempre che riesca a resistere alla tentazione del cucchiaino!).

E' ottimo accompagnarlo con cioccolata calda, biscottini friabili o servirlo con un liquore in cima, tanto per mantenere sempre vivo questo "contrasto" di calori-sapori.

Ricordo con piacere diversi anni fa, quando lo avevo scoperto in una piccola latteria di Rho, ed era visto con vivo sospetto e veniva assaggiato solo per curiosita'...
Ora e' molto piu' diffuso ma, nonostante questo, il migliore che avevo provato e' sempre riferito al primo posto rhodense.
E, per fortuna, lo fanno ancora!

Come con il gelato, per essere accattivante deve essere sistemato in vetrina in maniera particolare: chi non si fa attirare da quelle montagne gelose e golose, soffici come neve ma nello stesso tempo che mantengono la loro freschezza per molto tempo?

E non parlo dei nomi curiosi che vengono adottati ora, ma dei gusti praticamente "normali", dove anche la presentazione del gelato stesso, traboccante dalle vaschette e con decorazioni variegate in cima che ricordano l'ingrediente principale, fanno avvicinare alle vetrine molti piu' golosi dei soliti cremini pre-confezionati.


Un po' qua ... und ein bischen dort

lunedì, novembre 13, 2006

"Grazie per la cioccolata"

Sotto le influenze del Cioccoshow di Bologna, tutto gira intorno a questa prelibatezza: perche' non dedicarsi alla visione di questi film cioccolatosi?

In effetti, in questo modo, le visioni a "stomaco vuoto" sono decisamente MOLTO MENO caloriche, visto che il mio onnipresente tentativo di essere/stare a dieta e' sempre nei miei pensieri...

Che dire di questo film?
Non mi cimento neppure nella spiega, proprio non mi e' piaciuto.
Non le tante cioccolate calde preparate come dopo-cena, ma proprio l'interpretazione dei personaggi.

Mi sembravano asciutti, sterili, come se fossero consapevoli che una telecamera li stesse riprendendo e niente di emozionante.

Si potrebbe definire uno pseudo-giallo, dal colore del cioccolato, ma niente di bello, almeno per me.


Un po' qua ... und ein bischen dort

domenica, novembre 12, 2006

Milano, le Colonne ed i suoi abbraccioni.

Piccolo post milanese.

Da quanto tempo non facevo piu' un giretto nel centro di Milano, per arrivare alla Chiesa delle Colonne di San Lorenzo, a seguito di un battesimo.

L'interno della Chiesa e' sicuramente delizioso, con i suoi mosaici piu' vecchi di 1200 anni ed ancora ben conservati.
Fortunatamente abbiamo avuto modo di fare un veloce giretto in alcune sale, solitamente chiuse al pubblico ed aperte per poche occasioni eccezionali.

E' da una settimana, poi, che tento di stare a dieta ma non riesco proprio a seguirla.
Ed anche oggi mi sono fatta facilmente accalappiare da un cono gelato con pistacchio e "gelato caldo" al marron glasse'.

E' stato anche un po' toccante incontrare un folto gruppo di "abbraccioni" milanesi, sulla stessa scia di quelli che oramai sono sparsi in buona parte del globo, e farsi stringere un poco.
Peccato ci sono sempre parte di alcuni stupidi passanti che cercano sempre di "approfittare" della situazione.


Un po' qua ... und ein bischen dort

sabato, novembre 11, 2006

La rivincita...dei "Gougres al montasio"


Tempo fa avevo tentato di fare dei "Gougres al montasio" ma, come e' possibile vedere dalla vecchia foto pubblicata a settembre, erano buoni ma dall'aspetto orribile (piccole schiacciatine).

Sono passati diversi mesi da allora, ed ho avuto modo di documentarmi un po' su come preparare la pasta per i bigne, scovando i piccoli errori fatti allora.

Devo ammettere che, nonostante tutto, questa volta non sono poi venute cosi' male, anche l'aspetto era un po' piu' invitante... ed erano anche gonfiosi, non il liquidume infornato allora!

Purtroppo il mio forno non cuoce molto bene, cosi' solo meta' stava prendendo colore mentre l'altra parte era ancora nell'ombra.

So che non avrei dovuto ASSOLUTAMENTE FARLO, ma ho aperto velocemente la porta per poi per rivoltare la teglia cosi', anche se per pochi attimi, hanno ceduto un pochettino.

I commensali, hanno gradito anche questa volta :)


Un po' qua ... und ein bischen dort

giovedì, novembre 09, 2006

Dove mangiare: Seven Steak and Wine House - Casa dei Ciliegi - Milano

Cena con in colleghi.

Il ritrovo era per le 19:45 presso Seven Steak and Wine House un posto davvero delizioso sul Naviglio.!
Si, lo ammetto, non sapevo che nelle vicinanze di S.S.Giovanni ci fosse il Naviglio...!!

Il locale si trova all'interno di una delle tante case a schiera che si affacciano direttamente sulla Martesana.

Una volta entrati, l'atmosfera cambia, le luci si abbassano leggermente e le sale sono disposte sui 3 piani dell'edificio; tutto l'arredamento e' stato acquistato da IKEA (quindi tonalita' legno e giallo-arancio), l'atmosfera e' accogliente ed anche il personale e' preparato.
Sono restata anche piacevolmente felice che avessero un menu' in lingua inglese

Siamo stati collocati nella sala Seven, all'ultimo piano.

Da qui e' possibile vedere una porta che conduce in un fantastico mondo con "Cheese Formaggi dal mondo", un assortimento di oltre 150 formaggi selezionati da tutto il mondo, con arrivi di prodotti freschi.

In attesa dell'arrivo degli ultimi colleghi abbiamo iniziato con un prosecchino, mentre cercavamo nella lista dei vini con cosa continuare e, poco dopo, anche che cosa mangiare.

E cosi' abbiamo iniziato il nostro "giro di valzer" intorno alle portate e.. alla degustazione del vino.

Tra i piatti, ho scelto:
  • il piatto di formaggi tipici, ossia un piatto con diverse selezioni di formaggio, disposte a ruota, partendo da uno di capra ed arrivando ad un altro erborinato. Il tutto con dei gherigli di noci e del miele al centro
  • New York strip con contorno di patatine e dell'insalata
  • budino al rum ed amaretti, accompagnato da un bicchierino di Malvasia.... (teniamo conto che, sulla lista, era presente anche "pane e nutella".. per i piu' nostalgici)
(ottima la carne, tagliata rigorosamente a mano per mantenere la fragranza, anche la cottura al sangue era corrette, ma niente di effettivamente eccezionale...)


Tutto quanto sopra descritto, innaffiato da ottimo vino rosso (ad eccezione dell'ultima scelta):
  • sassella 2002
  • dolcetto d'alba (non mi ricordo la data)
  • cabernet sauvignon 2004

Il costo e' stato un po' elevato, ma si potrebbe fare di meno, evitando parte del vino selezionato ;)

Sorry... anche per questa volta nessuna foto, ma il sito contiene molte info.
Bisogna provare di persona:


SEVEN - CASA DEI CILIEGI
Naviglio della Martesana
Via Bertelli, 4 - MILANO
tel. 02.26.15.190
a pochi minuti dall' ufficio



Un po' qua ... und ein bischen dort

domenica, novembre 05, 2006

Ritorno

Sono partita verso le 11 di una mattina soleggiata, nonostante la fredda temperatura (sempre intorno ai 5 gradi), verso casa.
Come all'andata non ho fatto foto.


Peccato.

Vi posso assicurare che la parte austro-tedesca, fino alla Paganella e poco oltre, valeva veramente la pene di fermarsi e scattare a piu' non posso.
Tanto ora che ho la macchina digitale non mi ferma piu' nessuno, ad essere sincera neppure prima mi calmavo un poco, ma almeno adesso non devo pagare TUTTE le volte lo sviluppo.. :)
La parte tedesca era di un verde impressionante.
Molto probabilmente il tutto era dovuto alla pioggerella e alla neve dei giorni precedenti che aveva coperto il tutto, caricando quindi i toni diverde e di marrone, tanto da sbalordire il guidatore.
Non ho incontrato neve (per mia fortuna) ma si potevano vedere le altecime delle montagne innevate e quelle - un po' piu' inbasso - spruzzate dalla bianca coltre (in Austria, soprattutto).
Una volta attraversato il valico del Brennero, la temperatura si e' innalzata a 14 gradi: una vera pacchia per me.

Poco a poco e' andata scemando nuovamente, ristabilendosi intorno ai 7gradi.

Ma la tristezza ed il grigiume dell'autostrada italiana mi ha ributtato immediatamente indietro ed ho realizzato quasi subito dovemi trovavo: coda a Bergamo per incidente sull'altra corsia, e rallentamento causato dai soliti curiosi...


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sabato, novembre 04, 2006

Rahm-Apfel Kuchen - Ruf

Rahm-Apfel Kuchen ruf
Rahm-Apfel Kuchen
Non sono ancora partita.

Il tempo e' ancora freddo ma, fortunatamente, non si vede neve all'orizzonte. Chissa' che cosa ci potrebbe essere sulle Alpi?

Ad ogni modo sono ancora a Monaco e, cosa fare per scaldare l'ambiente?

ACCENSIONE del FORNO

Avevamo a nostra disposizione un po' di mele.. cosa meglio di profumo di cannella nell'aria?
E magari con un bicchiere di vino caldo dagli aromi speziati di chiodi di garofano, cannella e cardamomo??

Siamo usciti con l'intenzione di acquistare gli ingredienti necessari (gia' che c'ero ho acquistato anche qualche altra cosuccia da trafugare a casa..), ma poi mi sono smarrita tra le corsie.

Per semplificare il tutto (e non lasciare confezioni di farina, cannella o altro inutilizzati per non so quanto altro tempo ancora) si e' deciso con una torta pre-fatta.

Oltre alle mele, bisogna aggiungere solo 1 uovo all'impasto di base e... 600gr di PANNA!
Inutile piangere sulla panna versata (nel pentolino...!)!

Non ho dato neppure il tempo alla torta di raffreddarsi un poco, ma misono avventata direttamente nella teglia con il cucchiaino.

Decisamente una delizia (ed una bomba, of course)!



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venerdì, novembre 03, 2006

Yoghur con biscotti al cocco (Weihnachts-Vielfalt kokos-makrone)

Weihnachts-Vielfalt kokos-makrone
Weihnachts-Vielfalt kokos-makrone
Il Dr.Oekter colpisce ancora!

Questa volta trattero' di uno Yoghurt, assolutamente NON magro (3,7% di grasso), che mi ha colpito ed al quale non ho potuto resistere.

Si tratta di "Weihnachts-Vielfalt kokos-makrone"

Gia' la sua confezione, con le renne che trainano la slitta di Babbo Natale, mi e' piaciuta un sacco e mi ha iniziato ad introdurre in questa atmosfera di festa.
Lo so che manca ancora un sacco di tempo, ma bisogna iniziare ad esercitarsi nella preparazione dei biscottini, tanto per scaldare l'atmosfera con l'accensione del forno (e, in questi giorni, ce n'e' estremo bisogno!).

Non da meno il suo contenuto e' stato gradito, non solo da me.
Sara' che forse e' da un sacco che non mangio piu' yoghurt _non_ magro, ma l'idea del gusto dei biscottini al cocco (sicuramente riprodotto in laboratorio) mi ha allettato un sacco.

L'omino vestito di rosso non si chiama "Babbo Natale" bensi' la sua versione tedesca e' "Weihnachtsman".
In alcune regioni italiane, viene festeggiata "Santa Lucia" (13 dicembre) mentre qui e' onnipresente "Sant Nikolaus" (6 dicembre).
In questa giornata (il 6) e' sempre un piacere andare in ufficio: su ogni scrivania si trova un piccolo San Nicola cioccolatoso!


PS: Questa mattina, durante la colazione, nevicava di brutto. Speriamo di farcela!

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giovedì, novembre 02, 2006

brrrr


Che fresco risveglio e che SORPRESONA ho avuto questa mattina!
La foto scattata non fa altro che rappresentare cio' che si vedeva fuori dalla finestra intorno alle 8am.
E non si tratta di brina!

E' vera neve.
E le previsioni non promettono nulla di buono per il resto della settimana.
Le temperature continueranno ad essere intorno agli 0 gradi, se non meno, durante tutto l'arco della giornata, e per i prossimi giorni le condizioni meterorologiche potrebbero peggiorare.

Speriamo solo di riuscire ad attraversare le Alpi sabato, cosi' da poter tornare nel "paese del sole" per qualche altra settimana, prima di tornare qui nuovamente (con richiesta scritta del manager!)

Ho comunque sentito che anche a casa non fa poi tanto caldo,
Bisognera' ricorrere ai ripari, con l'accensione del forno e, per il momento, fare un corso accelerato su come montare le catene alla macchina.

Ma...
e dire che ieri era una giornata di sole, nonostante i 9 gradi ;)


Buona giornata.


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mercoledì, novembre 01, 2006

Oggi andiamo a.. Augsburg (Augusta)


Piccola gita fuori porta, leggeremente piu' al nord di Monaco.

Per nostra fortuna abbiamo trovato una solare giornata di autunno, anche se la temperatura oscillava intorno ai 9-10 gradi.

Augusta e' veramente una deliziosa cittadina rinascimentale, nonostante sia la terza citta' piu' grande della Baviera.
Sta iniziando a diventare anche un po' piu' cosmopolita a causa dell'Universita ma, al momento, non ha una importante storia sotto questo profilo "personal-culturale" dato che l'Universita' e' presente solamente da pochi anni (poco piu' di una ventina).


E' possibile trovare scorci fantastici e, con in colori giallo-rossastri di questa stagione, ci offre notevoli opportunita' di fare foto.
Qui ne potete trovare alcune, per altre vi rimando qui..

Ci siamo fermati in un bar (Henry's Coffee), proprio di fronte alla Rathaus per prendere qualche cosa e scaldarci un attimo.
Appena entrati siamo stati subito investiti da un'ondata di caldo proveniente dall'interno (tipico dei paesi nordici), e dai profumi del pane e dei dolci appena preparati.
Mi sono presa un'insalatina e, visto che si trattava di una torrefazione, ho osato con un espresso... non mi e' andata tanto male!
L'aroma era persistente e la cremina al punto giusto.

Sicuramente bisognera' tornare ad Augusta per continuare la visita.


Un po' qua ... und ein bischen dort